Di
fronte ai classici fast food di cui quasi tutti ormai abbiamo fatto esperienza,
sta ultimamente spopolando una nuovissima moda in fatto di cibo e ristorazione:
stiamo parlando dei cosiddetti ristoranti “a km zero”, ovvero quei locali dove
tra il luogo di produzione del cibo ed il luogo di consumazione dello stesso le
distanze vengono ridotte ai minimi termini, in maniera tale da concretizzare
l’esigenza di far sposare perfettamente qualità e prezzo del cibo.
In questi tipi di locali, infatti, si possono gustare ricette di alta qualità – per non dire eccellente nel maggiore dei casi – e che rispetti non solo i gusti dei clienti più esigenti, ma anche il portafogli di ogni genere di individuo: sono prodotti quasi sempre biologici, assolutamente naturali e soprattutto locali, ovvero non solo di provenienza locale e territoriale, ma anche del tutto riverenti nei confronti del naturale ritmo delle stagioni.
In questi tipi di locali, infatti, si possono gustare ricette di alta qualità – per non dire eccellente nel maggiore dei casi – e che rispetti non solo i gusti dei clienti più esigenti, ma anche il portafogli di ogni genere di individuo: sono prodotti quasi sempre biologici, assolutamente naturali e soprattutto locali, ovvero non solo di provenienza locale e territoriale, ma anche del tutto riverenti nei confronti del naturale ritmo delle stagioni.
Il
fatto di poter consumare a chilometro zero significa sostanzialmente non solo
una cucina sana e salutare, ma anche un prodotto fresco e senza conservanti o
additivi chimici: frutta e verdura di stagione, pesce non surgelato ma pescato
in zona, carni controllate e provenienti da territori antigui.
Non solo: questo tipo di ristorazione, oltre al vantaggio di un gusto del tutto diverso, offre anche il rispetto della natura, perché il “chilometro zero”, dal punto di vista ambientale, comporta una produzione di anidride carbonica inesistente rispetto ai prodotti che arrivano da lontano.
Non solo: questo tipo di ristorazione, oltre al vantaggio di un gusto del tutto diverso, offre anche il rispetto della natura, perché il “chilometro zero”, dal punto di vista ambientale, comporta una produzione di anidride carbonica inesistente rispetto ai prodotti che arrivano da lontano.
Fonte:
www.articolando.net
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