La storia di Augustiner-Bräu
La storia di Augustiner-Bräu, grazie a 670 anni di tradizione il più antico birrificio in Monaco di Baviera, cominciò nel 1294, quando venne posata la prima pietra del monastero di S. Agostino in Haberfeld (Campo di Haber) adiacente alla Neuhauser Gasse (Vicolo verso Neuhaus). Attestato attraverso documenti risulta che già nel 1328 esisteva un birrificio all'interno del monastero che produceva birra eccellente. Tutto ciò non cambiò neppure quando, in quell'anno nefasto, un grandissimo incendio divorò quasi tutta Monaco: i suoi annali svelano che il monastero restò intatto. In base a questi certificati, l'anno 1328 è conclamato a tutti gli effetti l'anno di fondazione del birrificio Augustiner, di fatto il più antico tra gli esistenti birrifici di Monaco di Baviera.
Dal primo giorno sino all'avvento della secolarizzazione, avvenuta nell'anno 1803 per mano di Napoleone Bonaparte, che statalizzò con le sue riforme moltissimi monasteri bavaresi, la famosa birra era stata ininterrottamente prodotta nel birrificio e venduta nelle osterie, molto amate per l'atmosfera amichevole che vi aleggiava, propria dei monaci. Questi ultimi godevano di un'esenzione da eventuali tasse elargita loro dal reggente bavarese come tangibile riconoscimento per l'impegno nella produzione di birra di eccellente qualità.
In seguito all'esproprio, attraverso lo stato, e la partenza dei fratelli dell'ordine agostiniano, il birrificio venne privatizzato e poi trasferito in Neuhauser Straße 275, oggi numero civico 27 e parte della zona pedonale del centro di Monaco. In questa seconda casa madre i locali per la produzione di birra rimasero soltanto fino al 1885, anno in cui vennero trasferiti per lasciare spazio al grande ristorante Augustiner, tutt'ora esistente e molto rinomato, grazie anche al rinnovamento estetico per mano del famoso architetto Emanuel von Seidl.
Gli interrati (Kellerareal), in Landsberger Straße (Strada verso Landsberg), divennero i successivi locali destinati ad ospitare il birrificio e sono tali sino ad oggi, ai numeri civici dal 31 al 35 ed ospitano già da allora anche la famosa locanda "Bräustüberl". Quest'ultimo ed ormai approvato trasloco venne ordinato dalla famiglia Wagner, allora il Signore Anton e la Signora Therese, che nel 1829 avevano rilevato l'impresa e fatto di essa un'attività familiare, concetto che Augustiner-Bräu tutt'oggi mantiene saldo.
Nel corso della sua storia la grande casa è sopravvissuta a guerre, ad una privatizzazione ed ha proceduto a vari ampliamenti senza mai perdere d'occhio la propria filosofia né mettere in gioco la qualità della sua amata birra. Ciò ha fatto di Augustiner-Bräu e delle sue diverse taverne una parte importante della cultura monacense, ne ha fatti luoghi di socievolezza e tranquillità in ricordo dell'antica Monaco.
Dal primo giorno sino all'avvento della secolarizzazione, avvenuta nell'anno 1803 per mano di Napoleone Bonaparte, che statalizzò con le sue riforme moltissimi monasteri bavaresi, la famosa birra era stata ininterrottamente prodotta nel birrificio e venduta nelle osterie, molto amate per l'atmosfera amichevole che vi aleggiava, propria dei monaci. Questi ultimi godevano di un'esenzione da eventuali tasse elargita loro dal reggente bavarese come tangibile riconoscimento per l'impegno nella produzione di birra di eccellente qualità.
In seguito all'esproprio, attraverso lo stato, e la partenza dei fratelli dell'ordine agostiniano, il birrificio venne privatizzato e poi trasferito in Neuhauser Straße 275, oggi numero civico 27 e parte della zona pedonale del centro di Monaco. In questa seconda casa madre i locali per la produzione di birra rimasero soltanto fino al 1885, anno in cui vennero trasferiti per lasciare spazio al grande ristorante Augustiner, tutt'ora esistente e molto rinomato, grazie anche al rinnovamento estetico per mano del famoso architetto Emanuel von Seidl.
Gli interrati (Kellerareal), in Landsberger Straße (Strada verso Landsberg), divennero i successivi locali destinati ad ospitare il birrificio e sono tali sino ad oggi, ai numeri civici dal 31 al 35 ed ospitano già da allora anche la famosa locanda "Bräustüberl". Quest'ultimo ed ormai approvato trasloco venne ordinato dalla famiglia Wagner, allora il Signore Anton e la Signora Therese, che nel 1829 avevano rilevato l'impresa e fatto di essa un'attività familiare, concetto che Augustiner-Bräu tutt'oggi mantiene saldo.
Nel corso della sua storia la grande casa è sopravvissuta a guerre, ad una privatizzazione ed ha proceduto a vari ampliamenti senza mai perdere d'occhio la propria filosofia né mettere in gioco la qualità della sua amata birra. Ciò ha fatto di Augustiner-Bräu e delle sue diverse taverne una parte importante della cultura monacense, ne ha fatti luoghi di socievolezza e tranquillità in ricordo dell'antica Monaco.
Fonte[WWW.AUGUSTINER BRAU MUNCHEN.DE]
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